Yves Saint Laurent, le frasi dello stilista francese

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Yves Saint Laurent è stato uno stilista francese, tra i creatori di moda più apprezzati e celebrati del XX secolo. Fin da giovanissimo, lo stilista amava disegnare abiti per la madre e le sorelle. A 18 anni si trasferì a Parigi dove conobbe Christian Dior che divenne il suo maestro.

Negli anni a seguire fondò la sua casa di moda insieme al socio e compagno Pierre Bergè. Grazie al suo stile e alle sue idee piene di innovazione e creatività, la maison Yves Sain Laurent entrò ben presto nell’Olimpo dell’alta moda. Lo stilista si è spento a Parigi nel 2008, dopo aver a lungo lottato contro un brutto male. Il suo stile e la sua arte lo hanno reso immortale.

Ecco alcune delle più belle frasi di Yves Saint Laurent.

Chanel ha liberato la donna, io le ha dato il potere.

Un bel vestito è un passaporto per la felicità.

La moda è una malattia incurabile.

Non dobbiamo mai confondere l’eleganza con l’essere snob.

Io non sono un sarto, ma un artigiano, un fabbricante di felicità.

Ogni volta che io creo una collezione, ritrovo la mia infanzia, io comunico con essa.

Un ottimo modello può proporsi alla moda anche per dieci anni.

Ho sempre creduto che la moda esista non solo per rendere le donne più belle, ma anche per rassicurarle, dar loro fiducia.

Il profumo è il fratello del respiro.

Nell’alta moda non ci sarà più nulla dopo Coco Chanel e me.

Le mode passano, lo stile è eterno. La moda è futile, lo stile no.

Eleganza è dimenticare ciò che si indossa.

L’arte, la creazione, è la manifestazione del divino nell’uomo. La ricerca della purezza.

Esiste una relazione d’amore tra le donne e me. Le collezioni sono delle storie d’amore.

Preferisco scioccare piuttosto che annoiare attraverso la ripetizione.

Senza l’eleganza del cuore non c’è eleganza.

Mi addolora fisicamente vedere una donna vittimizzata, resa patetica, dalla moda.

Io sono stato soprattutto un viaggiatore immobile, ciò ha permesso alla mia immaginazione di svilupparsi.

Trovare il proprio stile non è facile, ma una volta trovato porta completa felicità. Ti dà sicurezza in te stesso, sempre.

Nel corso degli anni ho imparato che ciò che è importante di un vestito è la donna che lo indossa.

Per essere bella, è sufficiente che una donna abbia un pullover nero, una gonna nera e al suo braccio un uomo che l’ama.

Il trucco migliore per una donna è la passione. Ma i cosmetici sono più facili da comprare.

Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia dell’uomo che ama. Ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui.

Ho sempre pensato che lo stile sia più importante della moda. Sono pochi quelli che hanno imposto il proprio stile, mentre i creatori di moda sono così numerosi.

Ho detto spesso che avrei voluto inventare io i blue jeans: il capo più spettacolare, più pratico, più rilassante e informale. I jeans hanno espressività, sex appeal, semplicità – tutto ciò che io auspico nei miei vestiti.

La moda non è arte, ma ha bisogno di un artista per esistere: gli abiti sono sicuramente meno importanti di musica, architettura e pittura, ma era ciò che sapevo fare e che ho fatto, forse, partecipando alle trasformazioni della mia epoca.

Le donne che seguono troppo la moda corrono un grande pericolo. Quello di perdere la loro natura profonda, il loro stile, la loro eleganza naturale.

Il guardaroba di una donna non dovrebbe cambiare ogni sei mesi. Dovresti essere in grado di utilizzare i pezzi che già possiedi e aggiungerne altri. Perché sono come classici senza tempo.

Ogni uomo per vivere ha bisogno di fantasmi estetici. Io li ho inseguiti, cercati, braccati. Ho sperimentato molte forme di angoscia, molte forme di inferno. Ho conosciuto la paura e la terribile solitudine, la falsa amicizia dei tranquillanti e degli stupefacenti, la prigione della depressione e quella delle case di cura. Da tutto questo un giorno sono uscito, stordito, ma nuovamente in me.

Marcel Proust mi aveva insegnato che la magnifica e lamentosa famiglia dei nevrotici è il sale della terra. Non ho scelto questa fatale discendenza, ma è grazie a lei che mi sono innalzato nel cielo della creazione, che ho frequentato i “ladri di fuoco” di cui parla Rimbaud, che ho trovato me stesso, che ho compreso che l’incontro più importante della vita è quello con se stessi.
Nonostante questo, oggi ho deciso di dire addio a questo mestiere che ho tanto amato.