François de La Rochefoucauld: le frasi celebri dell’aforista francese

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Franςois de La Rochefoucauld è stato uno scrittore, filosofo e aforista francese vissuto tra il 1613 e il 1680. Nato in una delle famiglie nobili più antiche e prestigiose di Francia, l’autore fu protagonista di diversi complotti alla corte di Luigi XIV e per questo fu costretto alla prigione e all’esilio. Nel 1665 pubblicò le Riflessioni, ovvero un’ampia raccolta di massime.

In questa pagina è stato stilato un ricco elenco che raccoglie le frasi più belle di Franςois de La Rochefoucauld.

Colui al quale confidate il vostro segreto, diventa il padrone della vostra libertà.

L’amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori.

Il male che facciamo non ci attira tante persecuzioni e tanto odio quanto le nostre buone qualità.

Promettiamo secondo le nostre speranze, e manteniamo secondo le nostre paure.

La passione fa sovente un pazzo dell’uomo più abile, e rende spesso abili i più sciocchi.

In Francia, tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile.

Il più delle volte, le nostre virtù sono soltanto vizi camuffati.

La durata delle nostre passioni, come la durata della nostra vita, non dipende da noi.

C’è una sola specie d’amore, ma mille copie diverse.

Nel cuore umano c’è una produzione perpetua di passioni, dimodoché la rovina dell’una coincide quasi sempre con l’insediarsi di un’altra.

Le passioni ne generano spesso altre opposte. L’avarizia produce talvolta la prodigalità; spesso si è determinati per debolezza, e audaci per timidezza.

Sono necessarie maggiori virtù per sostenere la buona sorte piuttosto che la cattiva sorte.

La moderazione delle persone felici deriva dalla calma che la buona sorte conferisce al loro carattere.

L’interesse, che acceca gli uni, illumina gli altri.

Tutti abbiamo forza sufficiente per sopportare i mali altrui.

La costanza dei saggi non è altro che l’arte di tenere la propria agitazione prigioniera nel cuore.

La gelosia è in un certo senso giusta e ragionevole, poiché tende solo a conservare un bene che ci appartiene, o che crediamo ci appartenga; mentre l’invidia è un furore che non può sopportare il bene altrui.

Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli altri.

L’amore per la giustizia è, per la maggior parte degli uomini, paura di sopportare l’ingiustizia.

La gelosia si nutre di dubbi, e diviene furore, o cessa non appena si passa dal dubbio alla certezza.

Se non avessimo orgoglio, non ci lamenteremmo di quello degli altri.

La grazia è per il corpo ciò che il buon senso è per la mente.

Coloro che si applicano troppo alle piccole cose, diventano solitamente incapaci delle grandi.

Non abbiamo abbastanza forza per seguire tutta la nostra ragione.

Il capriccio del nostro umore è ancor più bizzarro di quello della fortuna.

La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici perché si ha ciò che ci piace, e non perché si ha ciò che gli altri trovano piacevole.

Se si giudica l’amore dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all’odio che all’amicizia.

Non si è mai così felici o così infelici come si crede.

Per quanto i destini possano sembrare diversi, c’è nondimeno una certa compensazione di beni e di mali che li rende uguali.

Accade per il vero amore come per l’apparizione dei fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti.

La felicità e l’infelicità degli uomini dipendono tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore.

Tutti si lamentano della propria memoria, ma nessuno si lamenta del proprio giudizio.

Il bene che la verità produce nel mondo non eguaglia il male che vi arrecano le sue apparenze.

Se c’è un amore puro e incontaminato dalle nostre altre passioni, è nascosto in fondo al cuore, e noi stessi lo ignoriamo.

Non c’è travestimento che possa nascondere a lungo l’amore dov’è, né fingerlo dove non è.

Si possono trovare donne che non hanno mai avuto avventure galanti; ma è raro trovarne che ne abbiano avuta una sola.

Il proposito di non ingannare mai ci espone a essere ingannati spesso.

Ci sono matrimoni buoni, ma non deliziosi.

La debolezza è il solo difetto che non si saprebbe correggere.

L’amore, come il fuoco, non può sopravvivere senza un moto continuo; cessa di vivere non appena cessa di sperare o di temere.

È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannato.

La nostra diffidenza giustifica l’inganno altrui.

La più grande ambizione si dissimula completamente quando incappa nell’assoluta impossibilità di arrivare a ciò cui aspira.

I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi.

I grandi nomi, invece di elevare, abbassano chi non sa sostenerne il peso.

Ciascuno parla bene del proprio cuore, nessuno osa farlo della propria mente.

La mente è sempre vittima del cuore.

Per conoscere bene le cose bisogna conoscerne i dettagli; ma dato che questi sono quasi sterminati, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette.

La giovinezza cambia i suoi gusti con l’ardore del sangue, la vecchiaia conserva i suoi per abitudine.

Nulla si dona con tanta prodigalità quanto i propri consigli.

Più si ama un’amante, più si è prossimi a odiarla.

Ingannare sé stessi senza accorgersene è altrettanto facile che ingannare gli altri senza che se ne accorgano.

Siamo così abituati a mascherarci dinanzi agli altri che finiamo per mascherarci dinanzi a noi stessi.

Il vero gentiluomo è quello che non si picca di nulla.

Si tradisce più spesso per debolezza che per un prestabilito intento di tradire.

Spesso si fa del bene per poter fare impunemente del male.

Se resistiamo alle nostre passioni, è più per la loro debolezza che per la nostra forza.

Il vero mezzo di essere ingannati è di credersi più furbo degli altri.

Talvolta basta essere rozzo per non essere ingannato da un uomo astuto.

È più facile esser saggi per gli altri che per sé stessi.

La fortuna ci corregge da parecchi difetti, che la ragione non saprebbe correggere.

Le sole copie buone sono quelle che ci rivelano il ridicolo dei cattivi originali.

Non si è mai tanto ridicoli per le qualità che si hanno quanto per quelle che si ostenta di avere.

Non basta avere grandi qualità; bisogna anche saperle amministrare.

Talvolta si è tanto diversi da sé stessi quanto dagli altri.

Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero mai sentito parlare dell’amore.

Si parla poco quando la vanità non fa parlare.

Un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco.

Di solito si loda solo per essere lodati.

Pochi sono tanto saggi da preferire un benefico biasimo a una lode traditrice.

Rifiutare un elogio è come desiderare di essere elogiato due volte.

Se non fossimo noi stessi ad adularci, l’adulazione altrui non potrebbe nuocerci.

La gloria dei grandi uomini si deve sempre rapportare ai mezzi di cui si sono serviti per conquistarla.

La lusinga è una moneta falsa che ha corso solo grazie alla nostra vanità.

Il nostro merito ci attira la stima dei galantuomini, la nostra buona stella quella del pubblico.

Le virtù si perdono nell’interesse come i fiumi si perdono nel mare.

È meglio impiegare la nostra mente a sopportare le sventure che ci capitano che a prevedere quelle che ci possono capitare.

Talvolta ci lamentiamo con leggerezza dei nostri amici per giustificare in anticipo la nostra leggerezza.

La maggior parte delle donne oneste sono tesori nascosti, che sono al sicuro solo perché nessuno sa dove cercarli. È quasi sempre colpa di chi ama non rendersi conto di non essere più amati.

Avere grandi difetti è prerogativa soltanto dei grandi uomini.

Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo all’idea che siamo noi ad averli abbandonati.

Ciò che spesso ci impedisce di abbandonarci a un vizio solo è che ne abbiamo parecchi.

Dimentichiamo facilmente le nostre colpe quando siamo i soli a conoscerle.

Il desiderio di apparire abile spesso impedisce di diventarlo.

La virtù non farebbe molta strada se la vanità non le tenesse compagnia.

L’onestà delle donne è spesso amore della propria reputazione e della propria quiete.

Chi vive senza follia non è poi così saggio come crede.

Invecchiando si diventa più folli, ma anche più saggi.

Si perdona finché si ama.

Nella gelosia c’è più amor proprio che amore.

Ci sono persone che assomigliano ai motivetti in voga, che si cantano solo per poco tempo.

La maggior parte delle persone giudicano gli uomini solo dalla loro affermazione, o dal loro patrimonio.

Il perfetto valore consiste nel fare senza testimoni ciò che si sarebbe capaci di fare davanti a tutti.

L’ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù.

Noi paghiamo non già perché sia giusto sdebitarci, ma per trovare più facilmente persone che ci facciano credito.

L’esagerata premura di sdebitarsi di un obbligo è una forma di ingratitudine.

L’orgoglio non vuol essere in debito e l’amor proprio non vuol pagare.

È una grande follia voler essere saggi da soli.

Ci consoliamo facilmente delle disgrazie dei nostri amici quando servono a dar mostra della nostra sensibilità nei loro confronti.

Nessuno merita di essere lodato per la propria bontà, se non ha la forza di essere cattivo; ogni altra bontà, il più delle volte, non è altro che pigrizia o assenza di volontà.

È una grande abilità saper nascondere la propria abilità.

Ciò che appare generosità spesso è solo ambizione travestita che disprezza i piccoli interessi per mirare ai più grandi.

Non c’è minor eloquenza nel tono della voce, negli occhi e nell’espressione della persona piuttosto che nella scelta delle parole.

La vera eloquenza consiste nel dire tutto e soltanto il necessario.

Ci sono persone cui si addicono i difetti, e altre che appaiono sgraziate con tutte le loro buone qualità.

L’interesse mette a frutto ogni sorta di virtù e di vizi.

L’umiltà spesso non è che una finta sottomissione, di cui ci si serve per sottomettere gli altri; è un artificio dell’orgoglio che si abbassa per esaltarsi; e benché si trasformi sotto mille spoglie, non è mai meglio camuffato e più ingannevole di quando si nasconde sotto la maschera dell’umiltà.

Il piacere dell’amore sta nell’amare; si è più felici per la passione che si ha che per quella che si dà.

Ciò che si chiama liberalità il più delle volte non è altro che vanità di donare, che preferiamo a ciò che doniamo.

La giovinezza è un’ebbrezza continua: è la febbre della ragione.

L’assenza affievolisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco.

Ci sono dei malvagi che sarebbero meno pericolosi se non fossero assolutamente capaci di bontà.

Non c’è uomo tanto accorto da rendersi conto di tutto il male che fa.

Amiamo sempre quelli che ci ammirano; non sempre amiamo quelli che ammiriamo.

È difficile amare chi non si stima affatto; ma non lo è di meno amare chi stimiamo molto più di noi.

La riconoscenza, per la maggior parte degli uomini, è solo un intimo desiderio di ricevere maggiori benefici.

Reputiamo persone di buon senso soltanto quelle che la pensano come noi.

Ci sono follie che si contraggono come le malattie contagiose.

Per quanto bene dicano di noi, non ci insegnano nulla di nuovo.

Perdoniamo spesso chi ci annoia, ma non possiamo perdonare chi è annoiato da noi.

Talvolta nella vita capitano infortuni in cui bisogna avere un briciolo di follia per cavarsela.

Se esistono uomini che non si sono mai coperti di ridicolo, è perché non lo si è cercato bene.

Tra amanti non ci si annoia mai a stare insieme perché si parla sempre di sé stessi.

La gelosia nasce sempre con l’amore, ma non sempre muore con esso.

L’estremo piacere che proviamo nel parlare di noi stessi ci deve far temere di procurarne assai poco a chi ci ascolta.

Certi difetti, messi bene a frutto, brillano più della stessa virtù.

Confessiamo i piccoli difetti soltanto per convincere che non ne abbiamo di grandi.

La violenza che ci si fa per restare fedeli a chi si ama non vale molto più di un’infedeltà.

Per essere grande bisogna mettere a frutto tutta la propria fortuna.

Si dura fatica a lasciarsi, quando non si ama più.

Un gentiluomo può essere innamorato come un pazzo, ma non come uno sciocco.

Solo le persone che evitano di suscitare la gelosia meritano che se ne abbia per loro.

Per quanto possiamo diffidare della sincerità di chi ci parla, crediamo sempre che dicano il vero più con noi che con gli altri.

Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo.

Gli spiriti mediocri di solito condannano tutto ciò che non è alla loro portata.

Si danno consigli, ma non si ispirano condotte.

Ciò che ci rende insopportabile la vanità altrui, è che essa ferisce la nostra.

La fortuna non sembra mai così cieca come a quelli che non ne sono beneficiati.

Si può essere più furbi di un altro, ma non di tutti gli altri.

Il primo amante si conserva a lungo, quando non se ne prende un secondo.

La cosa che è più difficile trovare nelle avventure galanti è l’amore.

Ci vergogneremmo sovente delle nostre più belle imprese se la gente vedesse tutti i motivi che le producono.

In amore guarisce meglio chi guarisce per primo.

Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli.

Pochi sanno essere vecchi.

Perdoniamo facilmente ai nostri amici i difetti che non ci riguardano.

Nulla impedisce di essere naturale quanto il desiderio di sembrarlo.

Il segno più autentico che si è nati con grandi qualità, è di esser nati senza invidia.

Non si devono giudicare i meriti di un uomo dalle sue grandi qualità, ma dall’uso che ne sa fare.

La maggior parte delle donne sono poco inclini all’amicizia perché essa è insipida dopo che si è assaporato l’amore.

In amicizia come in amore spesso si è spesso più felici per ciò che si ignora che per ciò che si sa.

La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio.

Non ci sono sciocchi tanto inopportuni quanto quelli che hanno dello spirito.

Ci guadagneremmo di più se ci mostrassimo come siamo che se tentassimo di apparire ciò che non siamo.

Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera con la sola ragione.

Per quanto raro sia il vero amore, lo è ancor meno della vera amicizia.

La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo.

Si passa spesso dall’amore all’ambizione, ma non si torna mai dall’ambizione all’amore.

Le liti non durerebbero tanto a lungo se il torto fosse solo da una parte.

Non serve a nulla esser giovane se non si è bella, né esser bella se non si è giovane.

Ci sono persone così piene di sé che, quando sono innamorate, trovano il modo di occuparsi della loro passione senza occuparsi della persona amata.

La gelosia è il più grande di tutti i mali, e quello che impietosisce di meno le persone che la provocano.

La cortesia è il desiderio di essere ricambiati e di essere considerati gentili.

La modestia, che sembra rifiutare le lodi, in realtà desidera soltanto riceverne di più raffinate.

Niente è più raro della vera bontà: quelli che credono di averla hanno in genere soltanto compiacenza o debolezza.

Se si fa tanto discutere contro le massime che mettono a nudo il cuore umano è perché ciascuno teme di esservi messo a nudo.

Spesso ci convinciamo di voler bene alle persone più potenti di noi, mentre è solo l’interesse a produrre in noi tale amicizia. Noi ci dedichiamo a loro non per il bene che vogliamo fare, ma per quello che vogliamo ricevere.