Pete Sampras: frasi e dichiarazioni della leggenda del tennis

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All’anagrafe di nome fa Petros ma tutti lo conoscono come Pete Sampras. Si parla di uno dei tennisti più forti della storia. Nato a Potomac (nel Maryland, USA) il 12 agosto 1971, lungo la sua attività ha conquistato 14 titoli del Grande Slam ed è stato numero 1 al mondo per 6 stagioni consecutive. Ha fatto storia la sua rivalità con un’altra leggenda della racchetta, Andre Agassi.

Di seguito è stata stilata una lista di frasi celebri di Pete Sampras, il fuoriclasse americano della racchetta.

Non mi sento un ragazzo degli anni Novanta. Sono più un tipo da anni Cinquanta.

Sono dove sono perché sono cresciuto con le racchette di legno.

Solo volevo che la gente sapesse quanto ho faticato per fare in modo che sembrasse un gioco da ragazzi.

Quando do il meglio di me stesso può battermi soltanto Agassi.

Sento di avere ancora uno Slam dentro di me.

Non starò qui seduto a dirvi sono il più grande di sempre. Avete mai sentito Laver dire una frase del genere?

È un peccato che a Wimbledon non si veda più il serve & volley.

Aspettare Wimbledon è come aspettare il Superbowl. I giorni passano e l’adrenalina cresce.

Le rivalità ravvivano l’atmosfera e migliorano anche il rendimento, richiamando anche chi in genere non segue il tennis.

Devo lottare contro due avversari, quello che sta di là dalla rete, e l’età. E sono meno veloce. Hanno capito che sono battibile, ci provano tutti.

Il mio rovescio a due mani non era semplicemente un buon colpo, era il mio miglior colpo. Abbandonarlo è stato difficile, frustrante e rischioso.

Andre che annuncia il ritiro è veramente la fine di un’era. Agassi è stato uno dei migliori contro cui abbia mai giocato e mi ha reso un tennista migliore.

Penso che i bambini dovrebbero giocare con racchette di legno fino ai quattordici anni. È l’unico modo per imparare a controllare i colpi. La graffite, la potenza, tutto questo viene dopo.

Ci sono dei ragazzi di qualità in arrivo ma questo è speciale. Roger gioca bene dappertutto, come me. Come me non si emoziona mai troppo ed è uno splendido atleta.

La sensazione di giocare un grande match è incredibilmente eccitante. Tutti sanno quanto sia dura provare una sensazione così intensa nella vita reale. Guardate Michael Jordan che sta programmando un suo ritorno. È come una dipendenza.

Il fisico di Federer sembra sopportare il tennis meglio di quanto abbia fatto il mio. È davvero sorprendente come riesca a essere costante e motivato, settimana dopo settimana, malgrado tutto quello che ha già raggiunto. Per me è stato sempre più difficile, ma lui non sembra nemmeno accorgersene.

Nelle interviste non sono David Letterman. E in campo sono molto con me stesso, concentrato al massimo, e così resterò: com’era anche Borg. E, se Stich dice che ho successo perché mi dedico solo al tennis e tralascio la vita, gli rispondo che quando smetterò, a 30-35 anni, avrò il resto della mia vita per fare quello che voglio. E non avrò rimpianti.

Paul è bravissimo nel capire il carattere delle persone, lui capiva la mia personalità e sapeva cosa dire. Annacone sa come ragiona un grande campione. È intelligente e sa cosa dirti. Non troppe informazioni, ma quanto basta per avere un buon piano di gioco per la partita. Inoltre sa perfettamente cosa gli avversali non vogliano che tu faccia.